La tazzina da caffè progettata dalla Nasa, è impossibile rovesciarlo!

Anche nello spazio si può bere caffè o brindare con altre bevande e ora è possibile farlo utilizzando una semplice tazzina proprio come sulla Terra..

La NASA, all’interno dell’intera agenzia governativa spaziale americana, non progetta solo viaggi spaziali, al suo interno è compreso un grande nucleo di settori che spaziano tra diverse categorie, compresa quella dove viene studiato ogni design e oggetto volto ad essere agevole per la vita degli astronauti nello spazio. Viene sempre data un’attenzione meticolosa al design, sia per gli oggetti di uso comune che per quelli più specializzati.

la tazzina progettata dalla nasa
La tazzina progettata per la vita in orbita nello spazio – living.it @NASA/ph: astronauta Samantha Cristoforetti

Non sono solo le tute spaziali a ricevere l’attenzione dei designer della NASA. Gli oggetti di uso quotidiano a bordo delle navicelle spaziali sono stati altrettanto curati nel loro design. Ogni dettaglio è stato studiato per garantire la massima funzionalità in condizioni di gravità zero e per resistere alle rigide esigenze dell’ambiente spaziale, proprio com’è successo anche per la tazzina Capillary Cup.

La tazzina spaziale progettata per la vita in orbita a gravità zero

La Capillary Cup è un modello di tazzina che è stato progettato dall’astronauta Donald Pettit per resistere a gravità zero sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il suo design è stato pensato proprio per riuscire a bere in tranquillità senza utilizzare una borsa o cannuccia per evitare che il liquido si disperda nell’ambiente. L’idea di creare una tazzina spaziale ha avuto inizio dopo una serie di esperimenti fatti dall’astronauta per pura curiosità riguardo al comportamento dei liquidi nello spazio.

tazzina spaziale
La tazzina Capillary Cup – living.it @NASA

Il progetto finale della Capillary Cup è stato perfezionato da Mark Weislogel e dal suo team presso la Portland State University. È stato creato un modello realizzato in plastica alimentare stampata in 3D, con una geometria fluidodinamica che migliora l’esperienza di idratazione, più vicina a quella a cui siamo abituati sulla Terra.

Ciò è possibile perchè la tazzina sfrutta gli effetti combinati della tensione superficiale che riguardano anche la “bagnatura”, termine che indica il modo in cui un liquido mantiene il contatto con una superficie solida quando questi due elementi vengono riuniti. In questo modo avviene l’azione capillare, che si concentra sulle forze di adesione e coesione, tra la bevanda e la parete della tazzina, consente al liquido di scivolare lungo il canale e di avvicinarsi al bordo. Grazie alla forza capillare il liquido riesce a restare sul fondo, questo è possibile anche perchè l’acqua risulta appena appiccicosa e le sue molecole preferiscono stare attaccate insieme.

Pettit decise anche di creare una versione fatta a mano della Capillary Cup basata sul design di Weislogel, che attualmente si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre è stato il primo prodotto brevettato in orbita, una tazzina che unisce in sè design, scienza e ingegneria che ha finalmente dato la possibilità di brindare senza e bere come siamo soliti fare sulla terra.

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