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Pellet: come scegliere il migliore per riscaldare casa in modo ecologico

Riscaldare casa in modo adeguato durante la stagione fredda è fondamentale, ma può avere un forte impatto sull’ambiente, oltre che sul portafoglio. Per rendere il proprio stile di vita più green e sostenibile, è possibile sfruttare numerose alternative e tra queste spicca il pellet.

Il pellet non è altro che un combustibile naturale ad alta efficienza energetica realizzato con scarti di lavorazione del legno. Sostenibile e rinnovabile, non azzera le emissioni, ma, se scelto e utilizzato con attenzione, permette di riscaldare gli ambienti domestici in modo ottimale e di ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

In questo articolo andremo a scoprire che cos’è il pellet e quali caratteristiche deve possedere per essere considerato di qualità ed ecosostenibile.

Pellet: di cosa si tratta

Quando si parla di pellet si fa riferimento a un combustibile di biomassa che si presenta in forma di piccoli cilindri di legno pressato, realizzati comprimendo, tramite appositi macchinari, segatura e altri scarti di lavorazione.

L’estrema compattezza di questi piccoli cilindri non deriva dall’uso di colle o altri additivi, ma dalla lignina. Questa altro non è che un legante naturalmente presente nel legno e attivato dal calore prodotto durante la pressatura.

Sebbene siano svariati i tipi di legno che possono essere utilizzati per la sua produzione, i due principali sono l’abete e il faggio, entrambi apprezzati per l’elevato potere calorifico. Al loro fianco si collocano poi il castagno, più costoso e pregiato, e le conifere, le quali offrono un buon compromesso tra qualità e prezzo.

È davvero una scelta ecologica?

In linea generale, il pellet viene considerato una scelta ecologica quando si parla di riscaldamento domestico. Si tratta infatti, come già scritto, di un combustibile:

naturale:

  • ad alto potere calorifico;
  • prodotto con scarti di lavorazione di un materiale altamente rinnovabile, ossia il legno;
  • realizzato senza l’uso di colle e additivi che, in fase di combustione, potrebbero portare all’emissione di sostanze nocive, tossiche e inquinanti.

A renderlo ancora più sostenibile è inoltre il fatto che la CO2 rilasciata in fase di combustione risulta quasi equivalente a quella assorbita, durante la crescita, dagli alberi utilizzati per produrlo.

Nonostante questo, è necessario tenere conto anche di altri aspetti che hanno inevitabilmente un certo impatto sull’ambiente. Tra questi rientrano la necessità di utilizzare corrente elettrica per far funzionare le stufe e le caldaie a pellet e le emissioni di particolato.

Per ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente, è importante scegliere un prodotto di alta qualità.

Come individuare i pellet di qualità

In commercio, è possibile trovare una vasta scelta di pellet. Per individuare i migliori, ossia quelli in grado di offrire le migliori prestazioni, riducendo al contempo l’impatto sull’ambiente, è necessario tenere conto di vari fattori. Tra questi rientrano:

  • il potere calorifico: indicato in kWh/kg, questo valore permette di conoscere l’energia che può essere ottenuta dalla combustione di un chilo di pellet. Per poter contare su prestazioni ottimali e bassi tempi di riscaldamento è preferibile optare per prodotti con potere calorifico di almeno 4,8 kWh/kg;
  • la percentuale di umidità: un eccesso di umidità riduce le prestazioni del combustibile, portandolo a produrre meno calore e più ceneri. Un valore ottimale è in genere inferiore al 10%;
  • la quantità di ceneri prodotte: meno cenere viene prodotta, più semplice risulta la pulizia della stufa e più buone le prestazioni. Il valore ideale è inferiore all’1%;
  • le certificazioni ottenute: le certificazioni offrono garanzie di qualità. Una delle più note, riconosciuta a livello internazionale, è la ENplus, la quale assegna la classe A1 ai pellet di qualità superiore, caratterizzati da residui di ceneri inferiori allo 0,7%, buona durabilità e contenuto energetico elevato. I pellet di qualità media, con residuo di cenere massimo pari all’1,2%, vengono invece assegnati alla classe A2.

In aggiunta, è utile tenere conto del legno utilizzato, il quale dovrebbe preferibilmente provenire da foreste gestite in modo sostenibile, e accertarsi che, per la produzione, non siano stati utilizzati additivi chimici o altre sostanze.

Dove acquistarli

Per acquistare i pellet di migliore qualità è possibile ricorrere a eCommerce specializzati come Leroy Merlin.

Questi negozi, oltre a permettere di scegliere tra una vasta selezione di prodotti e di trovare le offerte più convenienti, consentono di consultare dettagliate schede tecniche.

Qui sono generalmente riportate tutte le informazioni necessarie per individuare a colpo sicuro i pellet migliori.

Riscaldamento green: i “colleghi” del pellet

Il pellet non è naturalmente l’unica alternativa ecosostenibile ai combustibili fossili.

Chi desidera riscaldare la propria abitazione riducendo l’impatto sull’ambiente, può scegliere tra numerose alternative, a cominciare dal classico legno e dal cippato per arrivare fino alle pompe di calore e alle caldaie a condensazione passando per le biomasse agricole e il bioetanolo, un combustibile liquido ottenuto dalla fermentazione alcolica di biomasse vegetali.

Marco Giordano

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