Svolgi lavori domestici come occupazione principale? Ci sono buone notizie: ecco come funziona e quando puoi usufruire del bonus dedicato.
Sebbene si pensi che il lavoro domestico non sia da considerare come una vera e propria attività professionale, di fatto non è così poiché chi si dedica tutto il giorno e tutti i giorni alla casa porta avanti un impegno non indifferente, che richiederebbe una certa riconoscenza economica. Per questo motivo, il governo ha pensato a un bonus dedicato.
![Cosa sapere sul bonus casalinghi e casalinghe](https://www.living.it/wp-content/uploads/2024/04/casalinghi-living.it-02042024.jpg)
Anche nel 2024, quindi, esistono alcune forme di sostegno specifiche per chi svolge la mansione di casalingo o casalinga e, quindi, per chi svolge lavori di cura normalmente non retribuiti e derivati da specifiche responsabilità familiari. Ecco quindi cosa bisogna sapere per riceverli.
Bonus casalingo e casalinga: cosa sapere per riceverlo
Il bonus di cui vi parliamo oggi, di fatto, non andrebbe considerato come bonus: quella casalinga è a tutti gli effetti un’attività lavorativa che, in quanto tale, gode delle tutele previste dall’articolo 35 della Costituzione. Al momento non è ancora un’attività stipendiata e, proprio per agevolare chi svolge questo lavoro una propria autonomia il governo ha pensato a una pensione loro dedicata.
![Cosa sapere sul bonus casalinghi e casalinghe](https://www.living.it/wp-content/uploads/2024/04/bonus-living.it-02042024.jpg)
Con il decreto legislativo 565 del 1996, il governo ha istituito il Fondo Inps di previdenza sociale per le persone che svolgono lavori di cura. Si tratta di un Fondo a iscrizione volontaria pensato per chi svolge un’attività per la quale non è previsto l’obbligo di iscrizione ad alcuna cassa previdenziale ed è dedicato a chi ha un’età tra i 16 e i 65 anni.
Senza alcun costo di iscrizione, consiste in un Fondo che, attraverso un versamento volontario da parte del casalingo o della casalinga a seconda delle proprie volontà e delle proprie disponibilità (ma non inferiore a 309.84 euro all’anno), garantisce poi un pensione. Già a 57 anni e con 5 anni di contributi si può quindi accedere alla pensione di vecchiaia se l’importo maturato è pari o superiore al valore dell’assegno sociale maggiorato di un 20%.
Questa dev’essere di almeno 640 euro al mese: nel caso in cui non sussista qualche requisito, la pensione di vecchiaia arriva a 65 anni. Nel caso in cui, nel frattempo, intervenga l’impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, si può invece accedere alla pensione di inabilità: questo, però, succede se e solo se sono stati versati almeno 5 anni di contributi.