Il rischio di essere sanzionato con una multa di 5 mila euro direttamente a casa propria è elevato: il trucco per evitarla immediatamente.
Gestire una casa comporta numerose responsabilità, dalla manutenzione ordinaria alle ristrutturazioni più impegnative. Ogni intervento, grande o piccolo che sia, può nascondere imprevisti e costi inattesi, richiedendo attenzione e una buona dose di pianificazione.
In particolare, alcuni lavori, se non gestiti correttamente, possono causare problemi significativi, tra cui sanzioni amministrative pesanti.
Multe fino a 5.000 euro per la propria casa: cosa rischia il committente e in quale circostanza
Tra gli interventi più complessi e delicati ci sono le ristrutturazioni edilizie. Il rispetto delle normative vigenti è fondamentale per evitare multe salate che potrebbero mettere a dura prova il bilancio familiare.
Recentemente, il Decreto Coesione ha introdotto nuove regole che obbligano il committente a ottenere una specifica certificazione prima di effettuare il pagamento finale dei lavori. La legge prevede una riduzione della soglia a 70mila euro, il che significa che molte ristrutturazioni domestiche rientreranno in questo obbligo.
Se il saldo finale viene pagato senza un’ispezione o senza che l’impresa abbia regolarizzato la sua posizione, il committente rischia una multa fino a 5.000 euro.
Come evitare le sanzioni da 5 mila euro per la propria casa: cosa stabilisce il decreto
Il Decreto Pnrr, convertito in legge, ha inoltre aumentato del 10% le multe per l’impiego di lavoratori non dichiarati. Le sanzioni variano da 1.950 a 11.700 euro per lavoratori impiegati fino a 30 giorni, da 3.900 a 23.400 euro per periodi tra 31 e 60 giorni, e da 7.800 a 46.800 euro per periodi superiori ai 60 giorni.
Inoltre, per l’esercizio abusivo dell’attività di somministrazione di lavoro, è prevista una pena che può arrivare all’arresto fino a un mese o a un’ammenda di 60 euro per ogni lavoratore e per ogni giorno di lavoro. Per l’intermediazione abusiva, le sanzioni possono arrivare all’arresto fino a tre mesi o una multa da 900 a 4.500 euro.
Il Decreto Coesione invece, introduce l’obbligo di verifica della congruità della manodopera anche nei piccoli cantieri pubblici. Se tale verifica non viene effettuata, il pagamento finale sarà sottoposto all’esame della stazione appaltante e segnalato all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Per evitare la multa di 5.000 euro prevista dal Decreto Coesione, è necessario che il committente ottenga la certificazione della regolarità dei lavori e della manodopera impiegata prima di effettuare il pagamento finale. Solo attraverso questa verifica si può essere certi di rispettare le normative e di evitare sanzioni pesanti che potrebbero gravare sul bilancio familiare o aziendale.