Se stai per compilare il modello 730, non puoi non inserire queste voci: se non le metti, perderai tutto il rimborso.
Il 730 è il modello con il quale pensionati e lavoratori dipendenti dichiarano i propri redditi. Attraverso questo modello, si può ottenere il rimborso dell’imposta in busta paga o nella rata della pensione. In caso contrario, se si devono versare delle somme, verranno trattenute sempre dallo stipendio del mese successivo o dalla pensione. Attraverso il 730 si scopre quindi se si hanno delle spese detraibili o deducibili.
Oggi vi parliamo di alcune spese, sostenute da moltissimi italiani, che potrebbero essere detratte in sede di 730 ma che molti cittadini ignorano o dimenticano. La detrazione è pari al 19% delle spese sostenute, con un limite diverso a seconda del contratto che si è stipulato: ecco quindi di che spesa si tratta.
Ebbene sì, le spese del mutuo si possono detrarre: basta riconoscerle nel 730 – 2024 per ridurre le tasse da pagare. La percentuale di detrazione è del 19% e il limite massimo varia a seconda del tipo di mutuo contratto. La detrazione si applica sui costi sostenuti per gli interessi passivi, per le quote di rivalutazione e per gli oneri accessori.
Si possono scaricare i mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi dall’abitazione principale, quelli per l’abitazione principale, quelli effettuati per effettuare interventi di manutenzione e restauro e in generale per tutti i prestiti e mutui agrari.
Con la detrazione del 730 si può recuperare il 19% di molte spese a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo e questo riguarda anche casi di mutuo stipulato con soggetti residenti in altri Stati membri dell’Unione Europea. Nel caso di mutuo ipotecario per la prima casa, la detrazione spetta per i contratti stipulati dal 1993 e solo per il periodo nel quale si è usato l’immobile come abitazione principale.
Per beneficiare di una detrazione mutuo in sede di 730 bisogna inserire nel rigo E7 i mutui ipotecari contratti per l’acquisto di un’unità immobiliare destinata ad abitazione principale. Nel rigo E8-E10 (codice 8) invece quelli relativi ad immobili non abitazione principale. Nello stesso rigo con codice 9 si inseriscono i mutui contratti nel 1997 per gli interventi di manutenzione, mentre con il codice 10 e 46 quelli contratti dal 1998 in poi per la costruzione o ristrutturazione edilizia di unità immobiliari destinate ad abitazione principale. Infine, con i codici 11 e 47, i mutui e i prestiti agrari.
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